“Il bagaglio di
un'esperienza unica” è quanto ha
scritto la Vulnerabile Confraternita
dei Frati dello Stofiss di Rovereto
al rientro dal viaggio a Creta.
Viaggiando, con la consumata
esperienza del Gran Visir della
Confraternita Andrea Vergari,
abbiamo incrociato panorami
strepitosi, chiese, vicoli,
castelli, leoni marciani ...
Ed è stato
proprio così. Ma ancor di più: alla scoperta della
storia Veneta con la testimonianza diretta
del discendente di Pietro Querini:
Paolo Francis Quirini di Santa
Giustina, che proprio nel giorno
dedicato a Santa Giustina - e
anniversario della vittoria
cristiana nella Battaglia navale di
Lepanto del 1571 - è ritornato nelle
terre dei suoi avi a Casali di
Dafnes e si è inoltrato
tra i vigneti della Malvasia, il
vino che Pietro aveva caricato sulla
nave Querina nel 1431.
E'
stato un momento toccante; ci siamo
emozionati, noi della banda dei 13,
alla commozione di Paolo Francis nel
pellegrinaggio per ritrovare i
territori dei suoi avi.
Insieme abbiamo
ripercorso la storia ed ancora
commozione quando ha fatto
sventolare la bandiera della
Serenissima Repubblica di San Marco
sulle mura del "suo" Castello di
Temene, costruito nel 961 dal
bizantino Niceforo Foca, e ampliato
sotto la dominazione Veneziana.
Ma
non è finita, un'altra emozione era
al varco quando siamo andati ad
assaggiare la produzione della Douloufakis Winery;
il nome dell'azienda è quello di una
famiglia che - come si rileva dalla
radice del nome - discende dai
nobili veneziani Dolfin che furono
nel medioevo colleghi e forse
parenti dei Querini.
Questo legame l'abbiamo trovato
espresso negli stemmi conservati
ancora sopra il portale del Castello
di Castelfranco, luogo di difesa e
magazzino di merci da esportare
nonché, molto probabilmente, porto
di partenza di Pietro Querini per il
viaggio verso le Fiandre che poi
finì sugli scogli delle isole
Lofoten.
Miranda
Biasioli, ottobre 2015
Castelfranco - Il Leone marciano
sovrasta lo stemma
dei Querini, a sinistra, e dei
Dolfin, a destra