l'Azienda Vinicola Venica vista da Tiziano e Miranda Biasioli
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Venica & Venica
 

Oggi vi parliamo dell’Azienda Vinicola Venica, ma prima vi raccontiamo come abbiamo conosciuto i fratelli Gianni e Giorgio e la loro famiglia.

Durante la fiera Auto d’Epoca di ottobre a Padova, nel conviviale e ospitale stand Munari e Mannucci abbiamo avuto modo di degustare il vino di Venica.

Ariella Mannucci ci ha informato e descritto questa realtà e così siamo andati immersi nei colori dell'autunno a Dolegna del Collio, in provincia di Gorizia, a vedere e conoscere l'azienda.

E' nata nel 1930 quando Daniele Venica, il capostipite, acquista 10 ettari seminativi e i vigneti circostanti in località Cerò a Dolegna del Collio.

La generazione continua ed ora Gianni e Giorgio, sempre mantenendo il nome dell’azienda Venica, continuano la tradizione e consolidano il valore della loro Terra: Passato e Futuro della Famiglia.

Non sappiamo se il reportage che vi presentiamo può realmente farvi conoscere la realtà e la bellezza di questa azienda.

Ci è piaciuto molto, in tutto c’è bellezza!

 
 

 

All'esterno dell'Azienda notiamo un particolare, una nota artistica dietro l'altra, e se così è l'esterno ben si intuisce quello che si andrà a bere.

E difatti...

 
L'esterno dell'Azienda
 

 
 

 

La Cantina antica
   
   

 

 

 

 

 
 
La cantina di pigiatura
 

   
 

 

 
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La degustazione
 

Durante la nostra visita in cantina abbiamo avuto modo di assaggiare alcuni vini e cerchiamo di presentarveli, dopo aver ascoltato la minuziosa esposizione della sommelier Patrizia Pittai e l’entusiasmo di Ornella Venica, riscaldati dal tepore del fuoco del camino.

Ricordiamo alcune frasi da loro suggerite: “Quando il vino ti emoziona ha raggiunto il suo obiettivo!” “il vino è una condivisione di piaceri!”.

Andiamo alla degustazione.

Primo vino: Ribolla Gialla dedicato al papà “l’Adelchi”, definito anche il Vino del Cuore, può essere bevuto in alternativa al Prosecco come aperitivo e ottimo con i risotti. Ci ricordano che il vigneto è autoctono dal 1300.

E’ seguito Primarul – Primavera, ottimo col prosciutto San Daniele; un vino di buona struttura che assorbe la mineralità del terreno.

Il terzo vino, Pinot bianco, Tachis/ tarassaco, in quanto tra un filare e l’altro vengono piantate varie essenze tra le quali il tarassaco e la camomilla; un 13,5° da abbinare a del pesce "delicato".

Il quarto vino è la Malvasia (istriana Petris), dove si fanno notare gli archi di glicerina, con note di albicocca e pesca gialla. Buonissimo con fritti di pesce, sarde, tagliata di tonno, rombo al forno.

Quinto e ultimo assaggio è il Ronco del Cerò, Sauvignon fruttato, da abbinare a carne ai ferri e fiorentina. Ci fanno notare che i vigneti del Sauvignon non amano il sole diretto.

 


 

 

 

I vigneti
 
 

 

 

Ringraziamo la famiglia Venica per la squisita
ospitalità che ci ha riservato!
 

 

 

 

 
 

 

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