Continuando sulla scia della storia della Isotta Fraschini rimaniamo al Vittoriale di Gardone Riviera per andare ad ammirare il motoscafo militare MAS 96.
Della sigla M.A.S. si legge sui testi di storia che significa motoscafo-anti-sommergibile, ma anche Motoscafo Armato SVAN e Motoscafo Armato Silurante, certo è che D’Annunzio coniò su questa sigla il motto “Memento Audere Semper”, ricordati di osare sempre.
Con il MAS 96, infatti, il poeta soldato aveva “osato l’inosabile” - così scrisse - rendendosi protagonista, insieme al Capitano di Fregata Costanzo Ciano e al Comandante Luigi Rizzo, dell’impresa ricordata come la “Beffa di Buccari”, un raid militare portato a termine nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918 contro la flotta Austro-Ungarica.
Percorsero oltre 150 miglia in acque controllate dal nemico, lanciando i loro siluri e rientrando indenni ad Ancona.
D'Annunzio lanciò nella baia tre bottiglie contenenti un messaggio di scherno che diede all'azione l'appellativo di "Beffa di Buccari".
“Navighiamo da 14 ore. I motori rallentati sembrano l'accompagnamento di contrabassi in sordina”.
Così scrisse, poetizzando, D'Annunzio sul “Corriere della sera” del 28 febbraio 1918.
I MAS furono inizialmente costruiti direttamente dalla Fraschini poi dal cantiere Orlando di Livorno. Il MAS 96, invece, fu costruito dalla Società Veneziana Automobili Navali – S.V.A.N, con sede nel sestiere di Castello a Venezia, vicino all'Arsenale. Fu varato il 2 dicembre del 1917, disponeva di due motori Isotta Fraschini a benzina da 500 cavalli, di concezione automobilistica, ad iniezione diretta, con 6 cilindri in linea, e di due motori elettrici ausiliari da 10 CV: un motoscafo Hybrid “ante litteram”.
I motori Isotta Fraschini
Ma dov'è Buccari, ora Bakar in croato?
Il paesetto istriano si trova vicino a Fiume e ha dato nome a un ben riparato “fiordo”, porto ideale per difendere facilmente una flotta.
Anche se non furono provocati danni, l'impresa costrinse il nemico a impegnarsi nella ricerca di nuove strategie di difesa e di vigilanza e, leggiamo, ebbe "una influenza morale incalcolabile".
La Beffa ebbe un notevole risalto in Italia, specialmente dal punto di vista psicologico, e contribuì a sollevare il morale dell'Esercito impegnato sul Piave dopo la rotta di Caporetto.
La fabbrica Isotta Fraschini pubblicizzò con una adeguata campagna pubblicitaria l'evento bellico realizzato con la propulsione dei suoi affidabili e potenti motori.
per informazioni: info@vittoriale.it
Vedi anche l'Isotta Fraschini del Vittoriale
Per reportage sulle Isotte antiche e moderne visita anche: www.tizianobiasioli.it/Isotta.htm
contatti: cell. 339 5909202 - info@belleepoquefilm.it
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