Nella foto, che ci ha
gentilmente inviato il nipote
ing. Giovanni Bianchi Anderloni,
la vediamo fotografata accanto
alla “enorme” Isotta e ci viene
spontaneo chiederci come abbia
fatto a guidarla su strade quasi
tutte sterrate per centinaia di
chilometri.
Bisogna considerare che
all'epoca le vetture, come la
Isotta Fraschini, erano
generalmente guidate da uno chauffeur mentre
il proprietario stava
comodamente seduto nel “salotto”
della macchina comunicando con
lo chauffeur tramite pulsanti
che rimandavano i comandi (stop,
vai, vai a destra, vai a
sinistra, vai piano ecc.) sul
cruscotto della vettura.
Inoltre, all'epoca non era
ancora stata inventata
l'idroguida.
Ci siamo anche domandati: “ma
chi era questa Rosalinda?”
E ci viene ancora in aiuto il
nipote che ci racconta la storia
della famiglia Bianchi Anderloni.
“Linda”,
così è stata chiamata per tutti
in famiglia, era la maggiore dei
tre figli (Rosalinda, Carlo
Felice e Antonio) di Felice
Bianchi Anderloni, avvocato, ma
con il pallino della meccanica e
delle automobili.
Felice, grazie alla parentela
con i proprietari dell'Isotta
Fraschini (Cesare Isotta,
Antonio Fraschini, Vincenzo
Fraschini), che avevano sposato
tre sue sorelle (!), appena
laureato, nel 1904, entrò alla
Isotta Fraschini al servizio
Clienti, Collaudi ed Esperienze.
Di lui scriveremo nella prossima
puntata dedicata alla
famiglia Bianchi Anderloni
accompagnando il testo con foto
storiche di notevole rilevanza.