Monteforte d'Alpone,
Villa Rinaldi e i suoi spumanti
Percorrendo nei due sensi
l'autostrada Venezia-Milano fra il casello di Montebello e Soave
l'occhio molte volte è attratto da un campanile svettante che
sovrasta una chiesa con un grande pronao colonnato.
Mille volte mi sono
chiesto a quale paese appartenesse quel monumentale complesso.
In una giornata di relax,
assieme all'amico Sergio Crivellari, titolare dell'enoteca “Il
Cavatappi” di Padova, abbiamo deciso di darci finalmente una
risposta.
Durante il viaggio lungo
l'autostrada abbiamo anche notato una bella villa, anch'essa
meritevole di essere vista.
Usciamo a Soave, ci
dirigiamo verso Monteforte e arriviamo davanti la grande chiesa
di Santa Maria Maggiore, l'ottocentesca chiesa vista così tante
volte da lontano; fa proprio un bell'effetto scenografico con la
grande scalinata!
Lì vicino incontriamo una
gentile giovine che ci informa che nelle cantine dell'antico
palazzo vescovile ha sede l'Enoteca di Monteforte e del Soave; è
chiusa ma ci ritorneremo perché ci dicono che ne valga la pena.
Ci spostiamo di qualche
chilometro verso Soave e incontriamo la villa che abbiamo visto
dall'autostrada: si tratta di Villa Rinaldi.
Appassionati di ville
venete, decidiamo di andare a fotografarla e scopriamo con
piacere che è la sede di un'azienda vinicola, o più
precisamente, alla francese, di un “négociant en vin”.
A Sergio piace sempre
presentare nuovi vini in enoteca e chiediamo se è possibile una
degustazione.
Scopriamo che l'azienda
produce solo Champenoise (o metodo classico): molto bene!
Veniamo accolti dalla
figlia Cinzia, Rinaldi naturalmente, la quale ci propone una
“Gran
Cuvée Bianca”, spumante di tutto rispetto, da tutto pasto, di
base Chardonnay, affinato per 6 mesi in barriques.
Chiediamo lumi sulle uve e
ci informa, con competenza, che provengono dalla terra vocata
per gli spumanti: il Trentino.
Passiamo ad un secondo
prodotto: l'”Imperiale”, ottimo spumante, più impegnativo e
“antico”, millesimato di base Pinot Noir in purezza, con un bel
perlage fino e persistente.
Conosciuta la mia passione
per i rosé, Cinzia mi propone un buon “Rosè Rosa”, rimasto a
contatto con le bucce per 72 ore, di base Pinot Nero, con 8 mesi
di barriques; è un rosè di fascia medio-alta, senza dubbio un
buon prodotto da un bel colore rosato chiaro.
Pensiamo che la
degustazione sia terminata ma siamo “costretti” ad assaggiare un
altro vino.
Con questo spumante
abbiamo raggiunto il top: il protagonista si chiama “Rosé di
Barricaia”, del 2004, Brut di grandi annate, 100% di uve Pinot
Nero.
Si tratta di uno spumante
rosé eccezionale, di altissima qualità; Sergio, esperto
sommelier, lo paragona al pari degli Champagne più blasonati.
Ricordiamo che Il fratello
di questo spumante, il “Rinaldi Suprême
extrabrut”, ha vinto il prestigioso premio di miglior spumante
metodo classico del mondo secondo la rivista Euposia.
Il prestigioso
riconoscimento giunse durante una grave calamità che aveva
colpito l'azienda; in quei momenti, infatti, la cantina era
sotto acqua a causa della tragica alluvione del novembre 2010!
Rinaldi produce solo
100.000 bottiglie e non vengono rabboccate con la “liqueur d'expédition”
ma con altro vino; viene usato il metodo del “dégorgement à la
volée”.
I prezzi sono adeguati
alla qualità ma certamente più bassi dei colleghi d'oltralpe.
Ma perché un così grande
interesse iniziale da parte nostra per questa villa-cantina?
Per una questione di
indirizzo!
Sì, la sede della mia
azienda Belle Epoque Film è sita nella via di Padova intitolata
a Rinaldo Rinaldi, guarda il caso, omonimo del proprietario
della Maison Rinaldi!
Chi era Rinaldo Rinaldi
per meritarsi una via del centro di Padova?
E' un celebre scultore
dell' '800, allievo di Antonio Canova e autore di un gran numero
di prestigiose opere d'arte.
Il Rinaldo “nègociant en
vin” non è da meno!
Dimenticavo; il Rinaldi
scultore realizzò presso Villa Torlonia a Roma un pregevole
“Trionfo di Bacco”...
Che coincidenza!
tizianobiasioli@belleepoquefilm.it
giugno 2012