A cosa serve una
porta inserita nelle mura di una
città?
Per permettere di
accedere all'interno del centro
storico ma soprattutto ad esser
chiusa agli assalti dei
malintenzionati nemici.
A Soave, deliziosa
cittadina in provincia di Verona,
serve anche a qualcos'altro...
Durante una nostra
visita, infatti, siamo stati
attratti da grappoli d'uva appesi
sotto la porta; non siamo stati i
soli, ci dicono, perché sembra sia
l'uva più fotografata d'Italia.
Si tratta di un
luogo ben ventilato e asciutto,
ideale alla maturazione dell'uva per
la produzione di vino dolce, scelta
fra quella che ha la buccia più
robusta atta così a resistere agli
attacchi della muffa.
Rimane appesa su
questo originale fruttaio per circa
tre mesi dove perde circa il 50% del
suo peso.
Viene, poi,
passata attraverso una macchina, la
garola, che, con strani rulli, aiuta
a rompere l'acino.
Successivamente
viene messa in pressa nel classico
torchio.
Il mosto ottenuto,
dal grado zuccherino fra i 25 e 30
gradi, viene messo in botte.
Il vino riposa,
matura e verrà poi imbottigliato
dopo circa due anni.
Si ottiene il
Recioto di Soave dal colore giallo
dorato, di sapore dolce e
persistente, molto gradevole, con
retrogusto di frutta secca, con
profumo di vaniglia e di frutta
esotica: banana, ananas.
Dimenticavamo, la
mamma di questo nettare è l'uva
Garganega.
Ringraziamo per la
collaborazione Piero Zampieri e
l'Associazione Amici delle Antiche
Torri di Soave.