Reportage sul Ristorante Scrigno del Duomo di Trento realizzato da Tiziano e Miranda Biasioli

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Ristorante Scrigno del Duomo
a Trento

In centro in piazza Duomo a Trento in una delle piazze più belle d'Italia, si trova, ad un passo dalla sontuosa cattedrale, Palazzo Balduini del '600 che ospita il ristorante Scrigno del Duomo .

Dalla sua apertura nel 1999, in seguito ad una importante opera di restauro, è punto indiscusso di ritrovo.

Elda Verones direttore dell'APT di Trento ci ha riservato questo ristorante per farci proporre e assaporare delle eccellenze e il ristoratore Alessandro Bettucchi ci ha ricevuto in maniera molto ospitale.

Si entra dopo aver oltrepassato un cancello in ferro battuto e uno spazio all'aperto.

Abbiamo subito notato la cucina in vista dove lo chef Mattia Piffer e il suo staff preparano piatti prelibati per il gusto e per gli occhi.

Alessandro ci ha fatto preparare una zuppa di carota.

La zuppa di carota che prepara Mattia - e che contiene anguilla stufata affumicata con mandorle, olive, crema di formaggio caprino e insaporita con sapori di erbette - non è una “zuppa di carota”, ma un capolavoro sia nel sapore che nella composizione di questi ingredienti.

 

 

 

Ci hanno proposto poi l'assaggio di un piatto di asparagi bianchi proveniente da Zambana, a Km 0 (10 Km da Trento), guarniti con prosciutto cotto affumicato Praga con salsa bolzanina (frittatina condita con pepe, sale, olio e vino bianco) e foglioline di erba cipollina accompagnati da crostini di pane cotti al forno.

 

 

 

Ottimo il risotto di asparagi: aveva un colore marroncino e alla nostra richiesta di spiegazione ci hanno comunicato che era stato cotto con sugo di vitello arrosto che gli dava un sapore buonissimo.

 
 

 

La Linzer torte con gelato al timo e lo strudel di mele (come si faceva una volta) con gelato alla vaniglia, a Km 0, ha terminato questa deliziosa cena.

 
 
 

Una grande lavagna, dove sono elencati vini prestigiosi, è il preludio dell'enoteca che si trova nel piano interrato;  la curata ristrutturazione tra restauro e integrazione rendono accogliente questo bistrot/wine nel quale fa bella mostra di sé un tratto di muro e pavimentazione romani.

Miranda Biasioli, maggio 2016

 

 

 

 
 

 

 


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