Sono uno studioso, ma
ancora di più un cultore di Ernest
Hemingway così, quando ho letto che il
Festival e Accademia Dino Ciani
organizzava la conferenza “Il
colonnello, l'autista e Tiziano:
Hemingway a Cortina” ero addirittura
emozionato.
Non solo si parlava
di questo affascinante personaggio ma
anche di Tiziano, un'altra mia passione!
La conferenza è
ospitata presso la sede del Museo
Mario Rimoldi, a mio giudizio una
piccola Biennale d’Arte Moderna,
purtroppo poco frequentata.
La professoressa
Rosella Mamoli Zorzi ha presentato un
excursus della vita di Hemingway, della
guerra, delle sue passioni, delle donne
e dei suoi libri.
E' stato per me un
incontro emozionante!
Ed è stato reso tale
anche dalla passione con cui la
relatrice ha identificato quest'uomo
“turbolento”, leggendario, famoso e con
uno stile letterario non comune.
Lo scrittore americano, premio Nobel, da
giovanissimo volle raggiungere il fronte
della Prima Guerra Mondiale e ci riuscì
come addetto
della Croce Rossa.
Partì, come molti suoi giovani amici
connazionali, pieno di entusiasmo, ma il
contatto con gli orrori della guerra lo
colpì profondamente.
Scrissero poi: “ci hanno fregati o
ammazzati”.
Fu ferito nel luglio del 1918 lungo il
Piave a Fossalta e fu curato a Padova e
poi a Milano.
Tornò più volte in Italia; soggiornò a
Venezia e a Cortina.
La professoressa Mamoli ha descritto
Hemingway con passione e ha coinvolto il numeroso pubblico e,
personalmente, mi ha riacceso il
desiderio di rileggere i suoi libri per
andare alla ricerca dei luoghi del
Veneto da lui descritti o dove ha
vissuto, andare a bere una bottiglia di
Amarone alla locanda Cipriani di
Torcello o a cercare, nella frazione di
Salieto di Cortina, la casa della
signora Rachele la cui cucina l’aveva
conquistato.
Tiziano e Miranda Biasioli, agosto
2015