Padiglione del Cile alla Biennale d'Architettura fotografato da Tiziano e Miranda Biasioli
Leone
d'argento al Padiglione del Cile
Il protagonista è un pannello di cemento armato KPD: si tratta di un brevetto francese che viene omaggiato dalla Francia alla Russia in segno di amicizia.
A rafforzamento della "via cilena al socialismo" nel 1972 Allende lo riceve in dono dall'Unione Sovietica, lo firma e questo pezzo di cemento assurge a simbolo politico e ideologico. La semplicità dell'utilizzazione
di questo tipo di pannelli è vincente e per anni verranno costruiti
interi complessi abitativi.
Dopo il colpo di stato del 1973, Pinochet prende il potere, non fa distruggere il pannello ma lo conserva; fa inserire l'immagine della Madonna sulla finestra e lo fa coprire d'intonaco per occultare l'autografo.
Il lavoro non è eseguito alla perfezione e così un tratto della firma di Allende si può ancora notare sulla parte inferiore del pannello.
Al suo ritorno in Cile, dopo la Biennale, il pannello sarà oggetto di un lavoro di esportazione dell'intonaco, operazione favorita dallo strato protettivo steso all'epoca dall'operaio di fede “Allendiana” sulla superficie originaria del pannello. Sarà così nuovamente visibile l'autografo di Allende. L'entrata del Pavillon si fa notare per l'arredamento di un appartamento-tipo (della signora Silvia Gutiérrez a Viña del Mar) costruito con questi pannelli, una sintesi degli oggetti d'arredamento di una casa operaia della seconda metà del '900: mobili, quadri, tavola, foto, soprammobili, ecc
Per la cronaca, con questo tipo di
pannelli sono stati costruiti ben 170 milioni di appartamenti in
tutto il mondo!
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