“Dodici ore per vivere o morire” pur essendo un romanzo introspettivo trova la sua particolarità nel racconto di una vita in cui viene analizzata la fonte primaria della violenza, trasmessa attraverso l’educazione, i comportamenti nel clima famigliare e nei rapporti sociali.
Il messaggio del libro è quello di portare consapevolezza, nel passaggio di maturazione da maschio a uomo e a persona, in quanto la violenza trova la sua connotazione con atti, azioni, parole non pensate ed elaborate ma anche trasmesse come bagaglio di comportamenti che devono essere rivisitati e preparati dalla persona che produce violenza per poter migliorare la vita.
L’autrice Monica Dimonte, psicoterapeuta, proprio per raggiungere l’obiettivo di mettere in risalto la violenza nelle sue molteplici espressioni “infila” nel racconto romanzato scene di vita reale che parlano da sole in quanto trasmettono all’uomo gli strumenti di crescita ed essere padre responsabile, marito amoroso e riferimento stabile per la propria famiglia ma soprattutto verso se stesso nel porsi la domanda
“chi sono?”.
La lettura e rilettura di questo testo, da considerarsi materiale scientifico elaborato per il grande pubblico, fornisce risposte preziose ed importanti.
Antonietta Sambin de Norçen