10, 11 e 12 luglio 2015
Dalle Alpi alla Sicilia: la
trentesima rievocazione storica della
Stella alpina riservata ad auto d’epoca
ASI va al trapanese Antonio Moceri
Un lungo viaggio da una parte all’altra
dell’Italia cullando il sogno di vincere
lontano dal suo mare in mezzo alle
Dolomiti una delle gare che hanno fatto
la storia della regolarità A.S.I.
italiana.
Antonio Moceri, medico pediatra di
Campobello di Mazara in provincia di
Trapani in coppia con il fido navigatore
Daniele Bonetti, a bordo di una
splendida Fiat 508 C del 1939, non ha
vinto la trentesima rievocazione storica
della Stella alpina, gara di regolarità
per auto d’epoca ante ’56 disputatasi
nel weekend, ma l’ha letteralmente
dominata dalla prima all’ultima delle 99
prove di abilità al centesimo di secondo
predisposte dagli organizzatori della
Scuderia Trentina Storica lungo un
percorso che, dopo la partenza da Trento
venerdì pomeriggio, ha visto l’Alta
Badia protagonista e Corvara
apprezzatissima sede di tappa.
A Villa Margon alle porte di Trento,
sede di rappresentanza delle Cantine
Ferrari che hanno supportato il
sodalizio motoristico trentino assieme
ad Azimut e banca Galileo, il top driver
siciliano ha finalmente coronato il suo
sogno ricevendo dalla mani del
presedente della S.T.S., Enrico Zobele,
l’artistico trofeo riservato al
vincitore assoluto, fedele copia di
quello alzato al cielo nel 1947 da Piero
Taruffi, primo ed indimenticabile
vincitore della Stella alpina, allora
gara di velocità.
Contro l’impressionante media di due
penalità a prova per gli avversari non
c’è stato nulla da fare. I primi ad
alzare bandiera bianca sono stati gli
altri grandi favoriti della vigilia,
Mozzi-Biacca, Triumph TR2 del 1955,
vincitori della Stella alpina 2010 e
2013, incappati in una seconda tappa di
scarsa vena con il cronometro dopo il
secondo posto provvisorio conquistato al
termine della prima frazione di gara.
Giornata da dimenticare anche per
Riboldi-Sabbadini, Fiat 208 Balilla
barchetta del 1933, costretti
all’abbandono proprio nel finale per un
beffardo guasto meccanico quando erano
sul podio virtuale.
Sul podio finale di questa edizione 2015
sono quindi saliti invece i ferraresi
Sisti-Gualandi, MG TB del 1938, che
hanno preceduto i pugliesi, ma monzesi
d’adozione, D’Antinone-De Biase,
Mercedes 190 SL del 1959.
Completano la classifica finale
dell’edizione del trentennale il quarto
posto di Colombo-Moretti, Fiat 1100/103
TV del 1956, che hanno preceduto
Mozzi-Biacca, Triumph TR2 del 1955,
Cristina-Baroli, Porsche 356 A Speedster
del 1958, a cui è andato l’orologio
Eberhard offerto da Jacopo Corradi di
Azimut, Colpani-Cristiano, Triumph TR3
del 1957, Ronzoni-Ronzoni, Fiat 1100/103
Tv del 1956, Scapin-Morandi, Fiat
1100/103 TV Trasformabile del 1955, e
Pastore-Pastore, padre e figlia, su Fiat
1100/103 TV del 1955 che hanno chiuso la
top ten.
L’appuntamento con le quasi cinquanta
old cars iscritte si è rinnovato venerdì
10 luglio nella centrale Piazza Fiera,
al cospetto delle imponenti mura
medioevali della Città del Concilio, per
le tradizionali verifiche di rito di
equipaggi e vetture. Nel primo
pomeriggio la partenza della prima tappa
che ha visto la carovana transitare per
Baselga di Pinè, Sover, Cavalese,
superare il Passo Lavazè per scendere a
Bolzano, risalire sull’Alpe di Siusi e
poi, dopo la val Gardena, l’arrivo,
nello scenario unico dell’elegante
Chalet Gerard, poco prima del Passo
Gardena.
Sabato 11 luglio, dopo il pernottamento
nelle migliori strutture dell’Alta
Badia, le auto d’epoca in gara sono
ripartite dallo stadio del ghiaccio di
Corvara per un itinerario che ha visto
il passaggio in successione sui passi
Tre Croci, Giau, San Pellegrino, Fedaia,
Campolongo, paesaggi unici e mozzafiato
come il lago di Misurina, le tre Cime di
Lavaredo, il Gruppo del Sella, la
Marmolada, la Val Badia, la Val
Pusteria, Cortina d’Ampezzo, Moena,
Canazei per un totale di oltre 250
chilometri con la sosta per il pranzo
allo Sporthotel Europa sul lungo lago di
Alleghe. L’arrivo del tappone dolomitico
nuovamente allo stadio del ghiaccio di
Corvara e la cena di gala al Romantik
Hotel Cappella hanno concluso la seconda
tappa baciata da un tempo splendido.
Domenica 12 luglio la terza e conclusiva
tappa ha riportato il museo itinerante
da Corvara a Trento, passando dai passi
Gardena e Sella, toccando poi Predazzo,
Tesero, Cavalese, Cembra, dove la
carovana è stata gradita ospite della
sagra del Muller Thurgau, con arrivo
subito dopo mezzogiorno per il pranzo e
le premiazioni nella prestigiosa Villa
Margon, dimora cinquecentesca già
residenza nobiliare, di proprietà della
Famiglia Lunelli e sede di
rappresentanza delle Cantine Ferrari.
Nel corso della cerimonia di premiazione
è stato consegnato ad Enzo Scapin un
premio per la sua fedeltà alla Stella
alpina: trent’anni ininterrotti di
partecipazione con la stessa vettura. Un
record.
Nell speciale classifica Stella alpina
Touring, riservata a vetture post’56, il
successo finale è arriso all’equipaggio
Baldissera-Covaz, Lancia Fulvia
Montecarlo del 1972, che nella generale
hanno preceduto Massara-Schira, Lancia
Fulvia HF del 1970, e De
Angelis-Gastaldi, Porsche 911 SC del
1978. Fra le scuderie il trofeo Base è
andato alla Loro Piana Classic. Nella
speciale categoria riservata alle
vetture Ferrari prima piazza per
Zobele-Trentinaglia davanti a
Cozzio-Marchetti, Vesentini-Vantini e
Panseri-Manenti.
INTERVISTE FINE GARA:
Antonio Moceri,
34 anni:
“La
vittoria nella 25.a edizione del Giro di
Sicilia e quella nella 30.a Stella
alpina. Sono strafelice. Ho coronato un
sogno. Due gare leggendarie portano il
mio nome nell’albo d’oro. La
manifestazione è stata dura, molto
tecnica con prove mai banali da
affrontare con grande concentrazione in
uno scenario davvero unico. Girare a 2
di media mi ha sorpreso ma mi sono
sentito subito “in palla” fin da venerdì
e poi è stato un crescendo di
prestazioni ben coadiuvato dal mio
navigatore Daniele Bonetti”.
Sergio Sisti:
“Sono
tornato volentieri alla Stella alpina
dopo qualche anno di assenza e l’ho
trovata davvero migliorata sotto tutti
gli aspetti. Oggi pur dando il massimo
non era proprio possibile impensierire
Moceri ma un secondo posto fa morale e
da tanta soddisfazione.”
Antonio D’Antinone:
“Riconosco
che il guasto a Riboldi ci ha permesso
di salire sul podio. Ma queste sono le
gare e pùò capitare l’imprevisto
beffardo. Una gara davvero impegnativa
ma che ti riempie di gioia quando vedi
la classifica e la location in cui si
svolge. Qui si viene sempre
volentieri.”
Ufficio Stampa S.T.S. -
Giorgio Lever
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