Reportage sulla pesca del merluzzo nelle Isole Lofoten in Norvegia realizzato da Tiziano Biasioli e Vasilisa Razdayvodina
 

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La pesca del merluzzo
nelle Isole Lofoten in Norvegia
The cod fishery in the
Lofoten Islands in Norway
Røst, 7 marzo 2016
 

 


 

Alle cinque di mattina ci siamo imbarcati sul peschereccio "Røstbanken Vest" di 18 metri, varato nel 1957, ristrutturato nel 1992, spinto da un motore di 350 HP.

Alle ore 15 siamo sbarcati e ho baciato la terra "ferma" dell'Isola di Røst!

Il nome del peschereccio è quello dei banchi - o zone di pesca - assieme al Vestfjord, più importanti delle Isole Lofoten in Norvegia.

Su questi banchi le "merluzze" vengono a deporre le uova dopo una navigazione con rotta Sud di 1000 Km  dal mare di Barents.

La domanda logica che abbiamo posto era: "Perché pescate anche le "merluzze incinte? Non è una azione contraria alla riproduzione della specie?".

Orbene, sui banchi al largo di Røst arriva una tale quantità di pesce che i segnali dei sonar non riescono ad arrivare al fondo del mare.

Anche se si pescano queste riproduttrici, non si modifica sensibilmente l'equilibrio naturale, d'altro canto protetto dal contingentamento stabilito dai governi Norvegese e Russo.

Si pensi che migliaia di pescherecci raccolgono solo il 20% del pesce.

Ci hanno accompagnati i due Frati dello Stofiss di Rovereto, Fracasso e Fra' Dolcino, e il patron della Gastronomia Il Ceppo di Vicenza, Riccardo Boscolo, che ha voluto rendersi conto di persona di come venivano pescati e della qualità dei merluzzi, che debitamente essiccati, sarebbero arrivati al suo laboratorio alimentare in Provincia di Vicenza.

E' stata un'esperienza indimenticabile considerato anche che raramente i pescatori accettano a bordo estranei data la pericolosità del lavoro, gli spazi ristretti, il ponte scivoloso o addirittura ghiacciato e la sempre presente possibilità di fare un bagno fuori programma.

Il mare non era molto mosso ma l'onda "lunga" oceanica durante le soste per portare a bordo le reti ha penalizzato il nostro stomaco.

Logicamente faceva freddo: è  piovuto, è nevicato, è spuntato il sole, è nevicato ghiaccio, tirava vento e non c'era una tettoia o un angolo dove ripararsi: è una barca da lavoro per lupi di mare!

All'interno - al caldo - non si poteva stare perché l'odore di gasolio ti avrebbe fatto vomitare "anche i cioccolatini della prima comunione", come si dice in Veneto.

Quindi siamo stati sempre sul ponte ad ammirare la maestria dei pescatori, che velocissimamente liberavano questi grandi merluzzi dalle reti, e tutte le sfumature di grigio della superficie marina.

Ogni tanto risaliva con la rete qualche estraneo come un rombo o una granseola che venivano, per loro fortuna, rispediti in mare. 

Assieme ai pescatori siamo stati coinvolti nell'euforia di una "pesca miracolosa": ben 2.200 merluzzi, con cinque "retate", un vero record!

Ringraziamo per l'ospitalità: il Comandante Wilfred Evjen, il suo equipaggio e l'esportatore di stoccafisso Arne Johansen della Blue Sea.
 


 

 

At 5 am we boarded the fishing vessel "Røstbanken Vest" of 18 meters, launched in 1957, renovated in 1992, driven by a 350 HP engine.

At 15 we landed and I kissed the land of the Island of Røst!

We were in company of two Friars of Stofiss of Rovereto, Fracasso and Fra' Dolcino, and of the owner of Gastronomy Il Ceppo of Vicenza, Riccardo Boscolo, who wanted to see how the cod was caught.

It was an unforgettable experience!

You should consider that the fishermen rarely accept visitors on board because the work  is dangerous, the space is limited, the deck happens to be slippery or even frozen and the possibility of a bath “out of the program” is always present.

Luckily the sea was quite calm, but the long oceanic waves during the stops while bringing on board the nets penalized our stomaches.

Logically it was cold: it rained, it snowed, for a short time the sun appeared from the clouds, than it snowed ice, sometimes there was a strong wind, there was not a roof or a place to take shelter; it was a workboat for sea dogs!

We could not stay inside the warm cabin because the smell of diesel would make us throw up "even the first communion chocolates", as they say in Veneto.

So we remained all the time on deck to watch the fishermen work, pulling huge cods out of the nets very fast, and to admire all the shades of gray of the sea surface.

Once in a while some "outsiders" as turbots or crabs came on board in the net but, luckily for them, they were sent back to sea.

Together with fishermen we have been involved in the euphoria of a "miraculous fishing": 2,200 cod, with five "round-ups", a record!

Thank you for the hospitality: the Commander Wilfred Evjen, his crew and exporter of stockfish Arne Johansen of Blue Sea.

 

 

 
   
   

 

 
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gli autori del reportage: Tiziano Biasioli e Vasilisa Razdayvodina

   
 

 

 

 
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