La pista ciclabile
Dobbiaco-Cortina-Calalzo-Venezia ti porta a pedalare in un percorso
piacevole e veloce, con qualche saliscendi, circondato dalle
Dolomiti, a mio giudizio, le montagne più belle del mondo.
Sono un giornalista curioso e già
da parecchio tempo, ancor da quando iniziarono i lavori per
incanalare le colate detritiche che scendono dai torrenti e ghiaioni
del gruppo dolomitico del Sorapiss, mi ero riproposto di andare a
vedere cosa si nascondesse “dietro le quinte” del grande argine
eretto per impedire che la strada statale 51 e la pista ciclabile
vengano interrotte dai movimenti franosi, causati da forti piogge.
Mi riferisco al tratto della SS 51
fra i Km 97 e 98 nei pressi di Acquabona, frazione di Cortina
d'Ampezzo, dove non possono passare inosservati i gabbioni di
contenimento che ne delimitano la corsia a monte.
Durante una recente escursione con
la mia nuova eBike sono finalmente salito per una strada laterale
del cantiere e, con sorpresa, o addirittura stupore, ho ammirato il
“ciclopico” lavoro di ingegneria
geotecnica
e idraulica realizzato dall'ANAS.
Mi sono reso conto come acqua e
detriti vengano frenati da alti terrapieni e incanalati verso il
torrente Boite su imponenti “piste da bob” con alta, spessa e
poderosa arginatura, che mi ricorda i murazzi che proteggono la
laguna di Venezia dalla furia dei marosi.
Anche durante il mese di agosto ho
notato piacevolmente che i lavori continuano per evitare a chi si
reca o esce da Cortina di essere bloccato dai movimenti franosi e
dover valicare uno dei
passi circostanti: Tre Croci, Falzarego, Giau
o Cimabanche.
Un vero incubo!